sabato 21 novembre 2015

Secondo la profezia



La Liguria crollerà in mare, è certo, i suoi
confini alti al vento di abeti e di agrifogli e le
colline antiche terrazzate, di pinastri, di
ginestre, di ulivi, le rocciose

aeree propaggini del cactus e dell'aloe, interi
parchi di palme e di araucarie, ville
bianchissime, le chiese intatte e quelle già sventrate
dai terremoti: su tutto calerà il silenzio colmo di

fondale. Sul pelo dell'acqua poche rame
di precoce mimosa, dell'errante pitosforo.
Liguria dalle città livide, algose, di gusci, traversate
da squame e da correnti: incrostate

di buio, del buio bagliore attonito
di dopo le catastrofi. Noi soli ci
salveremo, noi che abbiamo imparato a
camminare sull'acqua: sul pelo dell'acqua

poche rame di precoce mimosa
basteranno, il vento soffierà l'Isola Viola
nuova ai nostri occhi, seguiremo la rotta
dell'errante 
pitosforo.


Giuseppe Conte, da L'Oceano e il Ragazzo, 1983


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