sabato 14 luglio 2012

Davanti al mare

Mar Ligure
Foto di Arturo Viale

"Per me il mare è questo contraltare luminoso alla terra, questa poetica della lontananza e della luce. Non sta a me dire che cos'è il mio mare, è un mare di diamanti estremi, dell'ora che passa coi suoi diamanti estremi, dell'estremo limite dell'umano, dove l'umano si perde e naufraga.
Per un ligure credo sia sempre stato un elemento del paesaggio. E' il varco, ma anche il deserto.
[...] Noi in dialetto diciamo 'la marina' , quindi per noi è madre, come per Dante: 'Vidi il tremolar della marina'. 
[...] Ci sono dei rimandi luminosi che sollecitano l'immaginazione e l'immaginazione è quella che riscatta in fondo la condizione umana, il trasferimento del sogno nello spettacolo stesso della realtà.
D'altra parte la mobilità delle onde richiama l'andamento del sogno. Se tu dormi con la finestra aperta sul mare, ti senti cullare come se fosse un sogno sotterraneo che ti porta.
E' difficile parlare del mare, inventare metafore nuove sul mare. Ho cercato adesso di inventarle trasferendone i riflessi nel cielo, un mare che compone a poco a poco un'immagine del morire, ma che ha dei varchi diafani che fanno intravdere anche un certo al di là.
Parlare del mare è quasi impossibile, bisognerebbe avere un vocabolario nuovo; parlandone lo si tradisce, è da ascoltare in silenzio".

Francesco Biamonti, Scritti e parlati, Davanti al mare, Giulio Einaudi editore spa, Torino 2008, pag. 89-90-91


3 commenti:

sessantotto ha detto...

devo dire che questo colore mi ricorda un quadro di Piana

skip ha detto...

Wonderful !

Adriano Maini ha detto...

E aveva ragione!